Evergrande: i timori di un fallimento

Evergrande è stata sollecitata dalle autorità cinesi a evitare il default sulle proprie obbligazioni in dollari.

I regolatori finanziari di Pechino hanno emesso un’ampia serie di istruzioni per far si che la società cinese adotti tutte le misure possibili per evitare il default sulle obbligazioni in dollari a breve termine. Queste istruzione consistono nel terminare le costruzioni delle proprietà non ultimate e nel rimborsare gli investitori al dettaglio.

Attualmente i regolatori si sono limitati a fornire indicazioni e non hanno in alcun modo offerto un supporto finanziario per il pagamento dei bond. Secondo Dow Jones, le autorità hanno informato le istituzioni statali ad intervenire soltanto all’ultimo istante nel caso in cui Evergrande non riuscisse a rimborsare i suoi debiti. Facendo così trapelare una riluttanza a salvare il colosso cinese.

Seppur Evergrande non ha obbligazioni in scadenza fino al 2022, deve sostenere circa 669 milioni di dollari in pagamenti di cedole quest’anno. La maggior parte dei suoi 300 miliardi di dollari di passività totali sono verso acquirenti di case (investitori al dettaglio), fornitori e istituzioni finanziarie locali. Questo spiega le proteste di centinai di risparmiatori presso gli uffici di Evergrande in tutto il paese.

Infine, i timori di un fallimento di Evergrande hanno provocato un forte aumento dei costi di finanziamento nel settore immobiliare e al tempo stesso hanno messo in dubbio la salute del sistema bancario cinese.

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