rischi delle obbligazioni

Quali sono i rischi delle obbligazioni?

Come abbiamo costatato negli articoli precedenti, le obbligazioni possono essere un ottimo strumento per generare reddito e possiedono un ruolo essenziale all’interno di un portafoglio efficiente e ben diversificato. Tuttavia, gli investitori devono essere al corrente di alcune potenziali insidie e rischi dovuti alla detenzione di obbligazioni societarie e governative. Di seguito, esporremo i rischi principali che potrebbero influire sui rendimenti obbligazionari.

 

Rischi delle obbligazioni: Rischio di mercato, variazione tassi di interesse e prezzi delle obbligazioni

 

I tassi di interesse e i prezzi delle obbligazioni hanno una relazione inversa. Questo significa che quando si verifica un incremento dei tassi di interesse, i prezzi delle obbligazioni decrescono.     Al contrario, quando i tassi di interesse diminuiscono, il prezzo delle obbligazioni tende ad aumentare.

Per comprendere il meccanismo dietro questa relazione, consideriamo il seguente esempio:

 

            Un investitore possiede un’obbligazione acquistata al valore nominale e con un rendimento del 5%. Supponiamo che il tasso di interesse di mercato prevalente salga al 6%. Cosa succederà? Gli investitori vorranno vendere l’obbligazione che rende il 5% a favore di nuovi investimenti che rendono il 6%. Di conseguenza, il prezzo dell’obbligazione che rende il 5%, comincerà a scendere sotto la pari fino a quando il rendimento dell’obbligazione si avvicinerà il più possibile ad un rendimento del 6%.

Rischi delle obbligazioni: Rischio di reinvestimento e obbligazioni richiamabili

 

Un altro pericolo che gli obbligazionisti devono affrontare è il rischio di reinvestimento, ossia il rischio di dover reinvestire i proventi ad un tasso inferiore a quello che i fondi guadagnavano in precedenza. Questo rischio è accentuato nelle obbligazioni “callable”, ovvero le obbligazioni richiamabili. La funzione di richiamo consente all’emittente di rimborsare l’obbligazione prima della scadenza. Di conseguenza, l’obbligazionista riceve il pagamento del capitale in anticipo.

In effetti, l’aspetto negativo di un’obbligazione callable è che l’investitore si ritrovi all’improvviso con un capitale che non potrebbe essere in grado di reinvestire ad un tasso d’interesse comparabile.

Per far fronte a questo rischio, gli investitori ricevono un rendimento più elevato rispetto ad un’obbligazione simile che non sia richiamabile. Inoltre, un metodo per mitigare il rischio di reinvestimento è quello di suddividere le potenziali date di richiamo delle diverse obbligazioni così che tutte le obbligazioni non vengano richiamate contemporaneamente.

Rischi delle obbligazioni: Rischio inflazione

 

Quando un investitore acquista un’obbligazione, l’emittente si impegna essenzialmente a versare un tasso di interesse, fisso o variabile, per la durata dell’obbligazione. Generalmente, il tasso di interesse di un’obbligazione è espresso in valore nominale; in altre parole il tasso di interesse fornito dalle obbligazioni non rispecchia l’inflazione.

Cosa succede se il costo della vita e l’inflazione aumentano drasticamente e ad un ritmo più veloce dell’investimento? Quando ciò accade, gli investitori vedranno il loro potere d’acquisto erodersi ed in alcuni casi, considerando un’inflazione elevata, potrebbero vedere il tasso di interesse nominale mutare in un tasso di interesse reale negativo.

In altre parole, supponiamo che un investitore guadagni un tasso di interesse nominale del 2% su un’obbligazione. Se l’inflazione dovesse salire al 4% dopo l’acquisto delle obbligazioni, il tasso di interesse reale sarà del -2%.

Rischi delle obbligazioni: Rischio emittente, insolvenza dell’emittente

 

Le obbligazioni sono emesse da imprese, comuni, stati e governi sovrani per raccogliere fondi, al fine di finanziare una serie di progetti e attività.

Quando un investitore acquista un’obbligazione, acquista effettivamente il debito dell’emittente in cambio di un interesse, quindi deve porre attenzione alla capacità della società di rimborsare il debito. Per questo motivo, gli investitori devono considerare la possibilità di insolvenza e tenere conto di questo rischio nella loro decisione di investimento.

La capacità di un’azienda di gestire e rimborsare il proprio debito è spesso valutata da importanti istituzioni di rating come Standard & Poor’s o Moody’s. I rating vanno da “AAA” per gli investimenti di alta qualità creditizia a “D” per le obbligazioni in default. Generalmente, le decisioni prese e i giudizi espressi da queste agenzie hanno un grande peso presso gli investitori.

Se il rating creditizio di una società è basso o se la sua capacità di operare e rimborsare è messa in discussione, le banche e gli istituti di credito ne prenderanno atto e potrebbero addebitare alla società un tasso di interesse più elevato per i prestiti futuri. Ciò può avere un impatto negativo sulla capacità dell’azienda di soddisfare i propri debiti con gli attuali detentori di obbligazioni e danneggerà gli attuali detentori di obbligazioni che potrebbero aver cercato di scaricare le loro posizioni.

Rischi delle obbligazioni: Rischio liquidità

 

Mentre c’è quasi sempre un mercato predisposto per i titoli di Stato, le obbligazioni societarie possono avere una liquidità inferiore. In effetti, c’è il rischio che un investitore possa non essere in grado di vendere rapidamente le proprie obbligazioni societarie a causa di un mercato illiquido, con pochi acquirenti e venditori.

Il basso interesse d’acquisto per una particolare emissione obbligazionaria può portare a una sostanziale volatilità dei prezzi e potrebbe avere un impatto negativo sul rendimento totale. Proprio come le azioni che sono negoziate in un mercato ridotto, potreste essere costretti ad accettare un prezzo molto più basso del previsto per chiudere la vostra posizione.

 

Fortunatamente, una corretta costruzione del portafoglio obbligazionario permette quasi di annullare i rischi dell’investimento obbligazionario. In particolare è importante per il risparmiatore effettuare una corretta e mirata diversificazione, sia per tipologia che per emittente. Un corretto portafoglio obbligazionario dovrebbe comprendere una ventina o trentina di titoli.

Ovviamente, è fondamentale considerare i propri obbiettivi finanziari, la propria ottica temporale e la propria tolleranza al rischio durante la costruzione del proprio portafoglio obbligazionario. Ed è proprio in questa fase, che il ruolo di un consulente finanziario indipendente diventa essenziale per poter minimizzare i rischi e massimizzare il rendimento del proprio portafoglio obbligazionario.

Conributor: Andrea Panzitta

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