Btp Italia: conviene?

Il Btp Italia è senza dubbio il prodotto del momento: dal 6 all’8 marzo è stato collocato il buono del tesoro indicizzato all’inflazione. Si tratta di una buona opportunità per gli investitori? Per capirlo bisogna fare un passo indietro.

OTTIMO RENDIMENTO

Al tempo dell’emissione dello scorso giugno – seguita da quella di novembre – il Btp Italia è stato un prodotto interessante, con  un rendimento del 7,23% nei primi sei mesi.

A giugno non avevamo ovviamente idea di quale sarebbe stata l’evoluzione dei mercati, e quindi un prodotto in grado di offrire questi rendimenti con un buon margine di sicurezza è stato certamente un buon investimento.

DURATA DI CINQUE ANNI

Vediamo insieme le caratteristiche del nuovo Btp Italia. Intanto la durata, di cinque anni: un elemento importante per fare paragoni con strumenti, ovviamente di durata analoga. C’è poi il premio fedeltà dell’8 per mille per chi acquista il prodotto, che però è di entità trascurabile. Le altre caratteristiche sono assimilabili a quelle delle precedenti emissioni.

NESSUN INVESTIMENTO E’ GARANTITO

In questo caso il rendimento è collegato all’inflazione nazionale con un tasso minimo del 2%. Si tratta di un tasso molto alto, visto che nei casi precedenti si partiva dallo 0,9%. Altre caratteristiche sono: le cedole pagate ogni sei mesi e il capitale garantito a scadenza. Si tratta di un’inesattezza per la quale sarebbe necessaria la precisazione, come la Consob impone ad altri prodotti: niente in Borsa è infatti garantito, nel caso di un titolo governativo c’è sempre l’ipotesi che fallisca lo Stato emittente.

Il Btp Italia è sicuramente uno degli investimenti più solidi e sicuri ma parlare di capitale garantito è fuori luogo e può indurre in errore l’investitore: gli Stati possono fallire, come è successo per la Grecia e non dobbiamo dimenticare che oggi in Italia abbiamo un’inflazione molto alta e un debito pubblico altrettanto elevato.

TASSAZIONE AGEVOLATA

Come per tutti i titoli di Stato il Btp Italia gode di una tassazione agevolata al 12,5%, meno della metà del 26% previsto per gli altri prodotti finanziari. Il taglio minimo acquistabile è di 1000 euro, suddivisi in 10 lotti da 100 euro, e il Btp è sempre rivendibile, ovviamente assumendosi il rischio che, uscendo prima della scadenza, il prezzo di vendita sia più basso.

LE STIME SUI RENDIMENTI

Passando ai rendimenti, questo prodotto offre un minimo del 2%, più l’inflazione. A quanto ammonterà quindi la cedola nel 2023? Le previsioni della Bce sono di un tasso al 6,3% in Europa, ma l’Italia ha un’inflazione più elevata: la cedola prevista per l’anno in corso è dell’8,46%. Per il 2024 la Bce stima un’inflazione al 3,4%, per un totale cedolare del 5,56%, mentre per il 2025 le previsioni dell’inflazione sono del 2,3%, per una cedola del Btp Italia del 4,46%. Per i due anni successivi il rendimento stimato è del 4,16%. Il Btp tradizionale sulla stessa duration, cinque anni, rende il 3,99%, contro una media del 5,36% per il Btp Italia.

UN INVESTIMENTO CONVENIENTE CON INFLAZIONE ALTA

Conviene quindi investire in questo prodotto? Date queste stime sull’inflazione la risposta è sì, posto che però l’inflazione può scendere più del previsto. Finora la Bce ha sbagliato le stime per difetto, ma non è detto che invece questa volta non sbagli per eccesso.

 

RENDIMENTI MIGLIORI DEL BTP TRADIZIONALE

Le ultime emissioni del Btp Italia hanno avuto un rendimento migliore rispetto al Btp tradizionale, ovvero quello a tasso fisso. Attenzione però che se dovesse finire la politica di rialzo dei tassi e anzi iniziare una politica di discesa dei tassi i Btp a tasso fisso avrebbero una rivalutazione maggiore del prezzo. Inoltre in questo momento nel comparto obbligazionario ci sono obbligazioni societarie ed ETF obbligazionari che investono in obbligazioni societarie che offrono rendimenti maggiori.

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