Come le banche attirano il risparmio con le offerte civetta

Di “offerte civetta” sentiamo parlare molto spesso in varie circostanze: in generale, questo termine indica una serie di offerte commerciali convenienti, che hanno lo scopo di attirare i clienti, cercando di spingerli a comprare anche altri prodotti a marginalità più elevata. L’esempio più comune è quello dei volantini del supermercato: attratti dalla presenza di prodotti a prezzo stracciato, gli acquirenti riempiono il carrello aggiungendo anche una serie di altri articoli non in sconto.

LE OFFERTE CIVETTA IN FINANZA

Le offerte civetta esistono anche nel mondo della finanza, ma non sono sempre convenienti come quelle dei supermercati. Spesso prodotti finanziari che appaiono molto vantaggiosi celano insidie invisibili al cliente medio e che invece un consulente esperto può smascherare.

ATTENZIONE AGLI SLOGAN

Prendiamo ad esempio un prodotto di Banca Mediolanum, SelfyConto, pubblicizzato con lo slogan “Ti dà sempre di più: il 4%”. Chi legge questa offerta pensa che questo conto offra un rendimento del 4% annuo. Purtroppo, a ben guardare non è così. Anzitutto si tratta di un conto corrente che offre un servizio di deposito a tempo, per la durata di sei mesi. Questo significa già una cosa: che chi, per ipotesi, decida di vincolare per sei mesi la somma di 100mila euro deve dividere per metà il tasso annuo pubblicizzato. Dal 4% lordo si passa così al 2%, sempre lordo: quindi non si parla più di 4000 euro a fronte dei 100mila investiti, ma di appena 2000.

CALCOLARE LE RITENUTE

Non basta: visto che viene applicato un tasso lordo, bisogna considerare le ritenute fiscali di legge, che sono pari al 26% sugli interessi maturati, e l’imposta di bollo (0,2% su base annua). Ecco che dai 2000 euro di prima bisogna sottrarre 520 euro di ritenute fiscali: il guadagno del risparmiatore, che aveva depositato ben 100mila euro, diventa così di 1480 euro, oltre il 60% in meno dei 4000 ipotizzati in base all’offerta.

OBIETTIVO: AMPLIARE LA BASE CLIENTI

Il nome del conto è però Mediolanum 4%, non Mediolanum 1,48%: certamente la seconda opzione è molto meno d’impatto, anche se più veritiera. E così molti risparmiatori rischiano di farsi tentare dall’offerta civetta. Nel caso della banca, l’obiettivo è attirare nuovi clienti, aumentando il numero dei contatti. Alcuni di loro, terminato il periodo dell’offerta, sottoscriveranno prodotti finanziari, come fondi, polizze o gestioni patrimoniali, e così la banca guadagnerà di sicuro dalle commissioni di gestione.

COSTI NASCOSTI? CHIEDERE AL CONSULENTE

Il tutto unito al fatto che il conto corrente in questione remunera la liquidità a un tasso dello 0,05% su depositi a 12 mesi, quindi su 100mila euro depositati dopo un anno si percepiscono 50 euro di interessi. Questo a fronte di spese certe come quelle del conto deposito titoli, che in questo caso sono gratuite solo per alcuni prodotti distribuiti o gestiti dal gruppo Mediolanum. In caso contrario i costi del conto deposito titoli possono andare dai 10 ai 90 euro a semestre, a seconda della tipologia di titoli acquistati dal cliente, italiani o esteri, obbligazioni o Etf.

Questo al netto degli ulteriori costi per l’operatività via internet, che nel caso di SelfyConto prevede una commissione di negoziazione pari allo 0,19%, con un minimo di 7 euro e un massimo di 29 euro per operazione. In più, il canone annuo di tenuta conto è scontato per il primo anno, poi diventa 45 euro l’anno. Ecco perché è sempre meglio, prima di farsi attirare dalle offerte civetta, parlarne con un consulente professionista, che sia in grado di analizzare in dettaglio quanto rende e quanto costa davvero un prodotto, al di là degli slogan pubblicitari.

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