Cosa sono le criptovalute

Croce e delizia per gli investitori di tutto il mondo, le criptovalute sono sempre più spesso al centro delle cronache finanziarie. In molti si dicono attratti dalle potenzialità di questo mercato, ma allo stesso tempo spaventati dalla sua estrema volatilità e dalla scarsa conoscenza di questi asset. Vediamo insieme di cosa si tratta.

 

UNA VALUTA IN CODICE

Le criptovalute, o valute virtuali, rappresentano una delle principali applicazioni della tecnologia digitale al settore finanziario: in particolare, la loro nascita è legata all’uso della crittografia, cioè dei metodi che fanno sì che un messaggio sia comprensibile solo a chi è autorizzato a leggerlo. Etimologicamente il termine “criptovaluta” significa “valuta nascosta”, proprio perché è utilizzabile solo da chi conosce un certo codice informatico. Si tratta di una moneta esclusivamente virtuale, perché esiste e si scambia solo per via telematica.

 

NON HANNO CORSO LEGALE

Come il denaro tradizionale, la criptovaluta può essere scambiata in modalità peer-to-peer, cioè direttamente tra due dispositivi, per acquistare beni e servizi. Tuttavia, bisogna ricordare che le monete virtuali non hanno corso legale, tranne poche eccezioni, e quindi per concludere le transazioni è necessario che le due parti le accettino come forme di pagamento. Alcuni Paesi del mondo, come l’Uruguay, il Venezuela, l’Estonia e la Svezia stanno sperimentando o intendono sperimentare a breve l’utilizzo di valute virtuali sotto controllo governativo. Tuttora però queste valute non sono regolate da enti centrali, ma vengono emesse dagli enti emittenti secondo regole proprie, condivise dai membri della comunità.

 

LE REGOLE DI BASE

Le criptovalute sono caratterizzate da una serie di elementi distintivi: un insieme di regole, detto anche protocollo, il codice informatico che specifica il modo in cui i partecipanti possono effettuare le transazioni; la blockchain, che è una sorta di libro mastro in cui viene conservata – e non può essere modificata – la storia delle transazioni, e una rete di partecipanti che consultano, conservano e aggiornano la blockchain, in base alle regole del protocollo. La più famosa è il bitcoin, ma esistono migliaia di valute digitali in circolazione, perché le monete virtuali possono essere create in qualsiasi momento: per iniziare a distribuirle si ricorre di solito a una Ico (Initial coin offering). Una volta emesse, le criptovalute possono essere comprate o vendute su apposite piattaforme di scambio, che al momento non sono però regolamentate.

 

UNA SERIE DI PERCEZIONI SBAGLIATE

Negli ultimi mesi, rivela il dodicesimo report sull’ecosistema Bitcoin, crypto-asset e blockchain del Digital Gold Institute, il principale think tank italiano dedicato al fenomeno, il mercato delle criptovalute ha visto il delinearsi di un assetto più definito e strutturato, sebbene la strada per raggiungere un pieno grado di maturità sia ancora lunga. Secondo il report, le notizie negative dell’ultimo trimestre non devono spaventare gli investitori, ma al contrario renderli più consapevoli dell’importanza di scegliere in maniera oculata, aumentando la loro conoscenza dei crypto-asset, che troppo spesso vengono ancora percepiti come tutti uguali. Sotto questo profilo la prossima regolamentazione del settore aiuterà a fare chiarezza: a fine giugno in Europa è stato raggiunto un accordo preliminare sulla prima stesura del regolamento per i mercati delle cripto-attività (MiCA).

 

NECESSARIO FARE SCELTE CONSAPEVOLI

Il report conferma la supremazia del bitcoin rispetto alle altre criptovalute, sia in termini di capitalizzazione di mercato – pari a 337 miliardi di dollari ai corsi attuali, due volte e mezza quella della seconda cripto, l’Ethereum – sia in termini di volumi scambiati. Tuttavia il mercato è ancora molto immaturo: secondo lo studio le correlazioni tra bitcoin e le altre cripto restano infatti ancora molto elevate, e questo significa che il mercato non è ancora in grado di discriminare tra un crypto-asset e l’altro, ma tende a seguire le mode del momento. Per questo è necessario che gli investitori compiano scelte più consapevoli: in quest’ottica il ruolo dell’educazione finanziaria e della consulenza assume sempre più rilevanza.

 

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