GameStop: scontro a Wall Street tra investitori al dettaglio e investitori professionali

Numerosi investitori al dettaglio hanno spinto GameStop ad una capitalizzazione di mercato di 28 miliardi di dollari; irritando di fatto i grandi investitori che possedevano delle posizioni short sul titolo.

 

Il rivenditore di videogiochi, sembrava un business in difficoltà, con una necessità imminente di adattarsi per stare al passo con i tempi. Il target di prezzo più ottimista a Wall Street era di 33 dollari mentre le azioni GameStop l’anno scorso si aggiravano intorno ai 7 dollari. Inoltre, i ricavi da circa 9,5 miliardi di dollari nel 2011  si sono quasi dimezzati a 5,3 miliardi di dollari nell’anno finanziario in corso.

 

Nonostante ciò, nell’ultimo mese, il prezzo delle azioni (in media intorno ai 18 dollari) è schizzato ad un massimo intraday di 483 dollari giovedì. L’azienda statunitense raggiunge così una capitalizzazione di mercato di circa 28 miliardi di dollari; superando Halliburton, Kellogg e circa la metà delle aziende dell’S&P 500.

Il rally di GameStop

Una delle ragioni del rally di GameStop risiede, in parte, nella speranza di una potenziale svolta guidata da Ryan Cohen; il nuovo membro del consiglio di amministrazione. Detto ciò, un fattore rilevante e del tutto insolito è stato lo sforzo coordinato tra gli investitori al dettaglio per scommettere contro i venditori allo scoperto.

 

Per decenni, i negozi GameStop sono stati il punto di riferimento “fisico” per i giocatori di videogiochi. Tuttavia, nell’ultimo periodo, la catena di videogiochi è stata lenta ad adattarsi quando i consumatori si sono allontanati dagli acquisti in negozio verso i download digitali.

 

Su questo aspetto il consenso degli investitori si divide. Alcuni sostengono che GameStop sarà in difficoltà. In effetti, sempre più clienti si sposteranno in massa verso il download digitale. Altri sostengono che le nuove strategie di GameStop e in particolare, il fatto che i consumatori  desiderano ancora copie fisiche dei giochi sarà la fortuna del rivenditore statunitense.

 

 

 

 

Contributor: Andrea Panzitta

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