Il caso Eurovita, o perché assicurativo non è sinonimo di sicuro

Quasi quattrocentomila risparmiatori sono con il fiato sospeso: dal 6 febbraio la compagnia assicurativa Eurovita, specializzata nel ramo vita, a fronte di una consistente mole di richieste anticipate ha bloccato i riscatti “dei contratti di assicurazione e di capitalizzazione” venduti a centinaia di migliaia di italiani. La decisione è stata presa su richiesta dell’Ivass, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni, ed è stata accolta con profonda costernazione dal mercato.

RISCATTI BLOCCATI FINO AL 31 MARZO

Cosa significa? Vuol dire che chi ha sottoscritto polizze vita di qualsiasi tipologia – in gergo “ramo” –  con questa compagnia non può richiedere la restituzione dei premi versati, salvo alcune eccezioni: ad esempio i sinistri, come la morte degli assicurati nel caso di polizze vita, o il caso delle liquidazioni a scadenza o delle anticipazioni dei versamenti effettuati nelle forme di previdenza complementare. Il provvedimento si applica alle richieste di riscatto, parziale o totale, presentate alla compagnia dopo le ore 20 del 6 febbraio 2023 e sarà in vigore sino al 31 marzo prossimo.

CERCASI SOLUZIONI

E dopo? Quello che succederà in seguito dipenderà essenzialmente dalla possibilità di salvare la compagnia, che ha ben 19 miliardi di euro di patrimonio in gestione. Secondo Il Sole 24 Ore, per riportare il coefficiente di patrimonializzazione Solvency II di Eurovita a un livello accettabile servirebbe un intervento nell’ordine di 300-400 milioni di euro, e allo stato attuale non ci sono proposte sul tavolo, dopo il fallimento della trattativa con il fondo di private equity JC Flowers.

Tanto che, a quanto scrive il quotidiano finanziario, non è escluso l’intervento di altri operatori del settore assicurativo – tra i nomi circolati ci sono quelli di Intesa Sanpaolo Vita, Generali e Unipol – che potrebbero offrire a Eurovita una ciambella di salvataggio per scongiurarne il fallimento e non compromettere la reputazione dell’intero sistema assicurativo. Se non si trovasse un compratore per Eurovita potrebbe scattare l’amministrazione straordinaria e questo potrebbe comportare il congelamento delle polizze fino a data da destinarsi (probabilmente parliamo di anni).

ATTENZIONE AI PROBLEMI “TIPICI” DELLE POLIZZE

Generalmente, infatti, i clienti sottoscrivono le polizze assicurative pensando che siano sicure al 100%: ma in realtà non è così e bisogna prestare molta attenzione, proprio perché anche le aziende assicurative possono avere problemi, come in questo caso, che a cascata si ripercuotono sul cliente. Oltre alla sicurezza, nel momento in cui si sottoscrive una polizza non va sottovalutato il problema dei costi, che nel caso dei prodotti assicurativi sono particolarmente elevati. Ai costi dei prodotti di cui le polizze sono composte va infatti aggiunto il “cappello” del margine della stessa compagnia assicurativa. E i vincoli temporali: solitamente c’è una durata minima del contratto, da cui si può uscire solo pagando una penale.

LE POLIZZE NON SONO TUTTE UGUALI

L’ultimo aspetto, ma non certo il meno importante, è la tipologia di prodotto che si sottoscrive. Nel caso delle polizze di ramo I parliamo di gestioni separate, quindi di prodotti che non subiscono alterazioni dei prezzi in relazione all’andamento dei mercati, anche se sono composti da titoli come le obbligazioni. Cambia tutto se parliamo di polizze ramo III, le cosiddette unit linked, che sono costituite essenzialmente da fondi comuni, i quali risentono dell’andamento del mercato e sono quindi soggetti a volatilità, elevata specialmente nel caso dei fondi azionari.

RISCHIO DEPREZZAMENTO

Nel caso delle polizze Eurovita, ad esempio, nel caso in cui i riscatti dovessero ripartire, le polizze ramo III potranno essere riscattate al prezzo di mercato, che attualmente è basso: ciò significa che i clienti andranno incontro ad una perdita sull’investimento iniziale. Ma anche le polizze a gestione separata in questo caso potrebbero essere liquidate a prezzi di mercato, quindi subire un deprezzamento.

FARSI CONSIGLIARE DAL CONSULENTE

Ricordiamo che questa situazione è molto particolare, perché parliamo di una compagnia in forte difficoltà, che rischia concretamente la liquidazione. In generale, però, chi decide di sottoscrivere prodotti assicurativi deve seguire alcuni semplici consigli. Anzitutto fare attenzione ai costi, che sono quasi sempre elevati; in secondo luogo controllare lo stato di salute della compagnia assicurativa, per evitare di trovarsi in situazioni complesse come quella dei sottoscrittori Eurovita.

Terzo, non pensare che assicurativo significhi sicuro: in particolare le polizze del ramo III sono prodotti finanziari, quindi hanno una volatilità analoga a quella dei fondi. In generale, è sempre opportuno farsi consigliare da un consulente, che possa avere informazioni aggiornate sulla situazione della compagnia e soprattutto possa spiegare nel dettaglio al cliente cosa c’è dentro la sua polizza, se contiene prodotti finanziari e di che tipo e quanto il suo investimento è davvero sicuro.

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