Investire in immobili è ancora un buon affare?

Nell’attuale situazione di mercato conviene ancora investire in immobili? Il mattone è storicamente la soluzione di investimento preferita dagli italiani, ma il rialzo dei tassi e l’avanzare dell’inflazione, uniti alle considerazioni sul calo delle nascite, devono invitare i risparmiatori a riflettere.

PESA IL RIALZO DEI TASSI

Le prospettive del settore immobiliare in Italia sono nebulose: come ha evidenziato una recente ricerca della società specializzata Nomisma, lo scorso biennio è stato particolarmente vivace, con gli italiani che si sono messi alla ricerca di spazi abitativi in grado di soddisfare le nuove esigenze emerse con la pandemia. Dal 2022 in poi, però, la situazione è cambiata. Il brusco rialzo dei tassi di interesse ha fatto sì che sempre più persone si trovassero in difficoltà con le rate del mutuo, una condizione che negli ultimi 12 mesi ha riguardato un mutuatario su due.

MUTUI PIÙ CARI

Non solo: i tassi in crescita hanno scoraggiato diverse persone che si stavano apprestando ad accendere un mutuo per acquistare una casa. Una situazione che, secondo Nomisma, riguarda l’80% delle famiglie in Italia. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, il tasso Euribor, a cui sono agganciati i mutui, è passato da poco più di zero al 3,75%: un dato che ha ridotto la disponibilità delle famiglie a comprare casa, perché indebitarsi costa più di prima in un contesto in cui l’inflazione sta già erodendo il potere d’acquisto.

I SALARI NON CRESCONO DI PARI PASSO CON L’INFLAZIONE

Da circa un anno e mezzo, infatti, assistiamo a una continua crescita del livello dei prezzi, alla quale in Italia non è corrisposta una crescita dei salari. A fine 2022 la differenza tra l’inflazione e gli aumenti salariali è stata del -9,62%, con “gli adeguamenti salariali che sono stati molto contenuti e ben lontani dall’assorbire l’aumento dei prezzi”, sottolinea Nomisma.

LA FIAMMATA DEL 2022

Le famiglie chiedono meno mutui e le banche sono più restie a concederli: il combinato disposto di questi fattori ha avuto immediati riflessi sul mercato immobiliare. Nel 2023 la domanda di abitazioni si è contratta rispetto al 2022, quando si è raggiunto il picco di compravendite di abitazioni in Italia con ben 784mila transazioni immobiliari. Una cifra molto vicina al massimo storico, registrato nel 2006 con 845mila case passate di mano.

PREZZI IN CRESCITA SOLO A MILANO

La situazione ora è molto cambiata: già nel secondo semestre dello scorso anno altri indicatori relativi al mercato immobiliare hanno iniziato a segnalare un rallentamento. Sono infatti calati l’intensità della domanda, la convergenza tra il prezzo offerto e quello richiesto e la velocità di assorbimento delle case messe in vendita. Su 13 grandi città, solo Milano ha fatto registrare ancora prezzi in crescita, mentre in una città come Venezia negli ultimi mesi i prezzi medi delle abitazioni sono diminuiti.

COMPRAVENDITE IN DISCESA

Una tendenza che, secondo Nomisma, sarà inesorabile: nel 2023 le compravendite residenziali sono stimate in calo del 14,6% e nel 2024-2025 scenderanno sotto le 700mila unità. Quest’anno, secondo le previsioni, al netto dell’inflazione il patrimonio immobiliare si svaluterà del 4,8%. Mettendo a confronto le tredici città più importanti d’Italia, la società ha rivelato che negli ultimi 15 anni i valori reali delle case sono calati del 50%, al netto dell’inflazione.

LE CASE SONO UN BUON INVESTIMENTO? NON SEMPRE

Tutto questo cosa significa? In poche parole, l’investimento in immobili non è sempre la scelta migliore, come molti italiani sono abituati a pensare. Inoltre, bisogna tenere conto delle spese per la manutenzione, le tasse, le assicurazioni e altri costi associati alla proprietà.

RISCHIO DI ILLIQUIDITÀ

A differenza di altri tipi di investimenti come le azioni o i fondi comuni di investimento, gli immobili non sono facilmente liquidi. La vendita di una proprietà può richiedere tempo e potrebbe non essere possibile realizzare un profitto immediato. Ciò potrebbe limitare la tua flessibilità finanziaria e impedirti di utilizzare i fondi investiti in altri modi.

ONERI AMMINISTRATIVI E GESTIONALI

Gli investimenti immobiliari richiedono una gestione attiva. Dovrai occuparti della manutenzione della proprietà, trovare inquilini, gestire i contratti di locazione e affrontare eventuali problemi che possono sorgere lungo il percorso. Ciò richiede tempo, competenze e risorse dedicate, che potrebbero essere un impegno significativo, soprattutto se possiedi più proprietà.

È importante fare una valutazione approfondita delle proprie esigenze finanziarie, del proprio profilo di rischio e delle alternative di investimento disponibili.

Consultare un consulente finanziario esperto può essere di grande aiuto nel prendere una decisione informata. Puoi cominciare da qui

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