La Federal Reserve mette in pausa i tassi prima di un nuovo rialzo?

Oggi torniamo a parlare della Federal Reserve Bank, che lascia una porta aperta a un ulteriore rialzo, mentre le proiezioni indicano che i tassi resteranno alti per un periodo prolungato. Ma facciamo un passo indietro: prima della riunione della FED , la maggioranza tra investitori e analisti aveva approvato la decisione di lasciare invariati i tassi, mentre il presidente Jerome Powell non escludeva un ulteriore rialzo entro la fine del 2023.

 

Perché questa pausa?

Dal comunicato stampa della Fed: “Il Comitato continuerà a valutare le informazioni aggiuntive e le loro implicazioni per la politica monetaria”. “Nel determinare l’entità dell’ulteriore inasprimento della politica, che potrebbe essere appropriato per riportare l’inflazione al 2% nel tempo, il Comitato terrà conto dell’inasprimento cumulativo della politica monetaria, dei ritardi con cui la politica monetaria influisce sull’attività economica e sull’inflazione e degli sviluppi economici e finanziari”.

 

Gli indicatori recenti indicano che l’attività economica si è espansa a un ritmo sostenuto.  L’aumento dei posti di lavoro è rallentato negli ultimi mesi, ma rimane forte mentre il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione rimane elevata” – ha riassunto la FED aprendo la sua nota. “Il sistema bancario statunitense è solido e resistente. Le condizioni di credito più rigide per le famiglie e le imprese potrebbero pesare sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. L’entità di questi effetti rimane incerta”.

 

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Un possibile scenario degno di nota

Un fatto di maggior rilevanza rispetto a quest’ultima decisione, è lo scenario previsto nel dot plot dei membri del comitato, pari a 12 su 19, proprio come nel giugno scorso.

Per chi non lo sapesse, il cosiddetto Dot Plot è un grafico a punti pubblicato su base trimestrale dalla Federal Reserve per sintetizzare le previsioni dei vari membri della banca centrale americana sulla traiettoria dei tassi d’interesse statunitensi.

Un ulteriore rialzo sembra dunque dietro l’angolo e la FED prenderà una decisione a novembre o dicembre.

Se l’ultimo rialzo da 25 punti base dovesse avvenire, due tagli di pari entità dovrebbero farsi largo entro la fine del 2024.

La proiezione mediana del dot plot indica che al termine del 2024 il livello dei tassi sarebbe pari al 5%. Il dot plot, ha ribadito il numero uno della Fed, non è “un piano” d’azione, ma rappresenta le aspettative aggiornate al presente, che resteranno esposte ad eventuali modifiche a seconda dei dati che arriveranno dall’economia.

 

 

Cosa accadrà ora?

Da ora in poi, la discussione si concentrerà dunque sulla persistenza del livello più elevato dei tassi, prima di procedere con i dovuti tagli.

 

Se prima potevamo aspettarci una discesa dei tassi nei primi mesi del 2024, ora lasciano intendere un ribasso solamente nella seconda metà dell’anno prossimo. Per gli investitori però potrebbe essere un buon momento: i tassi di interesse negli USA sono già al 5,5%, senza escludere un ulteriore rialzo di 0,25, dopo un rialzo totale dei tassi di circa il 6%.

 

Un possibile ulteriore rialzo dello 0,25 influirebbe poco, rendendo questo un momento ideale per acquistare obbligazioni americane lunghe, le più esposte a rialzi quando i tassi di interesse scenderanno.

 

Gli investitori avevano già anticipato una riunione di attesa sui tassi, vista la promettente e incoraggiante ipotesi che l’economia e l’inflazione stiano andando nella direzione giusta. Prima del comunicato ufficiale della FED, il Cme Fed Watch tool (Il CME Fed watch tool è un indicatore ufficiale che calcola la probabilità della Fed di aumentare, tagliare o lasciare inalterati i tassi di interesse) stimava le chance di un nuovo rialzo dei tassi entro l’anno poco al di sopra del 40%.

 

Come ha reagito il mercato a questa nuova prospettiva? 

Il mercato ha reagito male a questa impostazione della FED; i prezzi delle obbligazioni a lunga scadenza sono scesi ulteriormente, rendendo ancora più appetibile il loro acquisto.

 

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