Equity crowdfunding: cos’è?

L’equity crowdfunding è una modalità di raccolta fondi delle start up e delle piccole e medie imprese attraverso piattaforme online.

Per un investitore è una forma di investimento che permette di entrare nel capitale sociale (e quindi diventare azionisti) di piccole o medie imprese che non sono quotate nei mercati finanziari.

Le caratteristiche dell’investimento in equity crowdfunding sono:
– Investimento illiquido;
– Alto potenziale di ritorno che va di pari passo all’elevato rischio;
– Detraibilità fiscale dell’investimento.

Nella maggior parte dei casi si entra nel capitale di società appena nate, che per loro natura hanno una valutazione molto bassa in termini assoluti, ma laddove riuscissero ad imporsi sul mercato potrebbero moltiplicare notevolmente il loro valore iniziale.

Si pensi a CleanBnb che fece una prima campagna di equity crowdfunding sul portale di Crowdfundme nel 2016 ad una valutazione di 400.000 €, nel 2019 si è quotata in borsa con una capitalizzazione pari a circa 12 mln €.

Al momento non esiste un mercato secondario, quindi le quote sono illiquide; anche se tramite Directa sim è possibile fare la rubricazione delle quote.
Grazie a questa le quote sottoscritte se le intesta direttamente l’intermediario finanziario (Directa sim) e se le voglio venderle dovrò comunicarlo a Directa che tramite una girata eseguirà l’operazione.

Il legislatore italiano per facilitare la crescita di questo settore ha introdotto una detrazione fiscale sugli importi investiti pari al 30%.

 

Gli obiettivi dell’investimento in equity crowdfunding

 

Gli obiettivi dell’investimento in equity crowdfunding principalmente riguardano la rivalutazione della propria quota che può essere realizzata con:
– IPO;
– Cessione della società a terzi;
– Vendita a controparte tramite rubricazione delle quote.

L’exit per eccellenza rimane l’IPO, e quindi la quotazione in borsa. Il miglior storico in questo lo detiene Crowdfundme che ha già ottenuto 3 exit: CleanBnb, Crowdfundme e Innovative – rfk e nel 2020 si quoterà anche Winelivery e quindi le exit passeranno da 3 a 4.

Un altro modo per realizzare l’exit può essere la cessione dell’intera società ad un terzo soggetto interessato.

Un investitore può anche contattare direttamente una controparte interessate e cedere la sua quota tramite la rubricazione andando a spendere un totale di 20 €.

Anche la distribuzione di dividendi può essere l’obiettivo da parte di un investitore in una raccolta di equity crowdfunding.

 

Contributo di Enrico Barbares

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