Green Bond

I Green Bond trascurano la fauna e la flora

Alla fine dello scorso anno le Seychelles hanno emesso il primo titolo di Stato al mondo dedicato alla salvaguardia del mare – un cosiddetto “blue bond”, volto a sostenere la pesca sostenibile.

Ma un primo giro di congratulazioni ha presto lasciato il posto a noiose domande tra gli investitori: perché l’emissione è stata così ridotta (soltanto 15 milioni di dollari) e perché ci è voluto così tanto tempo?

I Green Bond, ossia strumenti finanziari destinati a migliorare l’ambiente naturale, hanno ormai più di un decennio di vita. La Banca Mondiale ha emesso le prime obbligazioni “verdi” nel 2008, e da allora il mercato è cresciuto costantemente. Secondo il Climate Bonds Initiative, dovrebbe superare i 250 miliardi di dollari in emissione entro la fine del 2019.

I Green Bond trascurano la fauna e la flora

Tuttavia, in questa crescita esponenziale dell’emissione dei Green Bond, la fauna selvatica del pianeta – sia terrestre che marina – è stata per lo più trascurata. Le classificazioni variano, ma le stime suggeriscono che solo il 5-10 per cento dei proventi delle obbligazioni verdi è stato destinato a finanziare progetti di salvaguardia della biodiversità, dato che la stragrande maggioranza confluisce nell’energia, negli edifici e nei trasporti.

Non è un caso che l’energia rinnovabile sia stato il settore ad attrare il volume più elevato di capitale (52%), poiché contrariamente ai progetti per la tutela della biodiversità, hanno un flusso di entrata più prevedibile e quantificabile. Essendo la valutazione economica dei progetti sulla biodiversità così complessa, gli investitori sono più diffidenti nell’investirci.

Detto ciò, i Green Bond stanno avendo un ruolo sempre più importante dato che un numero crescente di investitori esigono investimenti che non si limitano soltanto a fornire loro un semplice tasso di rendimento. Specialmente gli investitori più giovani sono alla costante ricerca di opzioni che non solo aiuteranno il loro patrimonio a crescere, ma che, sotto certi aspetti, andranno anche a beneficio di tutta la società e l’ambiente.

 

Contributor: Andrea Panzitta

 

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